SANGIULIANO, UNA SMENTITA E' UNA NOTIZIA DATA DUE VOLTE.

4 Settembre 2024
- Di
Monica Macchioni
Sangiuliano, una smentita e’ una notizia data due volte - SprayNews - Monica Macchioni
Array
Tempo di lettura: 3 minuti

Sangiuliano, ci sono portavoce e uffici stampa
L’inesorabile autogol del ministro che fu anche giornalista e direttore di testata Rai

Di Monica Macchioni

Una smentita e’ una notizia data due volte.
Lo sapeva benissimo Paolo Bonaiuti, il Portavoce per antonomasia, il megafono e la sordina di Silvio Berlusconi, l’ombra fedele e talvolta il suo parafulmine.

Sarà che il tempo passa e invecchiamo tutti con più o meno nostalgia per il passato.

Ma quegli anni sono stati caratterizzati, croce e delizia del mondo giornalistico, dalla divisione tra fazioni pro e contro Berlusconi.

Nonostante ciò il livello era decisamente molto più alto, e lontano anni luce sul piano tecnico da quello che stiamo vedendo in questi giorni.

Paolo Bonaiuti non si limitava a dirigere il Mattinale ma scriveva, parlava, interloquiva, faceva politica e studiava la strategia della comunicazione; poi ne inventava quotidianamente emendamenti e aggiustamenti.

Un vero genio del pattinaggio intellettuale, uomo di mondo e vero stratega.

Tutte abilità orientate a salvaguardare l’immagine di Silvio Berlusconi, persona dalla comunicazione vulcanica che voleva far arrivare il proprio messaggio attraverso il tubo catodico.

Paolo e’ stato un esempio e una guida di come si affrontano i problemi - tutti - senza nascondere la testa sotto la sabbia o, peggio ancora, negando l’evidenza.

Ma non era il solo.

Nel panorama politico si sono susseguiti storici portavoce di politici di razza che hanno addirittura avuto un’autonomia e un protagonismo così marcati, rispetto al loro leader di riferimento, che sono stati invitati in trasmissioni di approfondimento politico di primissimo piano come Porta a Porta di Bruno Vespa.

Tra questi come non citare Claudio Velardi, Fabrizio Rondolino oppure Roberto Rao, portavoce di Pierferdinando Casini, e il compianto Alfredo Tarullo, storico portavoce di Gianfranco Rotondi; ma anche Stefano Sedazzari per Anna Finocchiaro, Tiziana Passerotto per Roberto Cota, Giovannetti portavoce di Piero Fassino quando era segretario nazionale del PD oppure Eli Benedetti portavoce di Renato Schifani.

Per non parlare di giornalisti di rango, come Manuela Palermi la portavoce di Oliviero Diliberto, divenuta successivamente la direttrice de La Rinascita della sinistra; personaggi che in questo caso possono vantare, nel loro cursus honorum, un ruolo cruciale anche in questioni di politica internazionale come il caso Ocalan e quello di Silvia Baraldini.

Il portavoce non va confuso con l’ufficio stampa, anche se talvolta i due ruoli possono fondersi nella stessa persona; ma mai il semplice e rispettabilissimo ufficio stampa può’ essere considerato portavoce se non lo è veramente per predisposizione, formazione, talento, capacità.

Sono mestieri che non si inventano, che si acquisiscono dopo una dura gavetta anche politica, per la quale una volta esistevano pure le scuole di partito.

Venendo alla cronaca, dunque, dove si deve andare a scavare per trovare la genesi che scatena casi alla Sangiuliano?

Dove sta il vulnus?

Innanzitutto nell’errato convincimento che chiunque possa comunicare e fare politica a prescindere, dal tutto e da tutti, e poi nell’avvento e nella accettazione della disintermediazione.

Pensare di poter comunicare direttamente senza filtri toglie spazio all’approfondimento, ingigantisce il margine di errore, amplifica il rischio di cadere in repliche irrazionali, talora in autogol. Tutti errori riassunti nell’intervista di questa mattina, mercoledì 04 settembre, del ministro Sangiuliano alla Stampa.

Nel parlare della nota vicenda che lo riguarda, non solo ammette ciò’ che ha negato per oltre due settimane, ma addirittura getta ombre sui colleghi di governo e sul Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e sulla loro onorabilità; dunque innesca reazioni a catena che possono mettere a repentaglio un ruolo strategico come quello del ministro e minare la credibilità di un governo.

Tragica la smentita del giorno dopo che diventa una notizia data due volte e quindi una pezza peggiore del buco.

Monica Macchioni

- SprayNews - Monica Macchioni

Copyright @SprayNews
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram